IL CUCCO MUSICO

Breve storia delle origini del fischietto in terracotta.

Soltanto in questi ultimi anni si è sviluppato un certo interesse, unito a una curiosità sempre crescente, per i fischietti in terracotta. Non ancora tutti sanno però che l'esistenza di questi umili oggetti-fischio ha origini antichissime. Traccia-re le tappe di un itinerario storico dei fischietti risulta impresa quasi impossibile. Le zone geografiche dove sono stati rinvenuti si estendono come i millenni che hanno presieduto al rito della loro fabbricazione.

UnoSull'origine e il significato dei fischietti in terracotta molte ipotesi, a volte contrastanti tra loro, sono state avanzate ma risulta ancora difficile ricostruire,in un organico tessuto storico e critico, le varie fasi di sviluppo di questa particolare tradizione artigianale.

Alcune testimonianze bibliografiche documentano che, in base al metodo di manipolazione, le vicende di questi oggetti si possono far risalire alla scoperta della stessa ceramica. I fischietti quindi, coevi al materiale che li ha prodotti, "sono", esistono e vincono, con la loro presenza costante e variopinta, gli scomparti temporali e le differenti civiltà.

Testimoni dei giochi dei piccoli egiziani, oggetti carichi di fato per gli antichi romani, ornamenti funerari di tombe precolombiane, propizi apportatori di fertilità e di abbondanza per greci e celti.... seguono e definiscono con la loro presenza le tappe del percorso degli uomini. L'origine della loro forma è remota e si può affermare che derivino, con molta probabilità, da soggetti magico-rituali che si sono andati via via trasformando in giocattoli. In questa particolare prospettiva potrebbero anche essere avvicinati ad un'altro gioco antichissimo.... quale quello della bambola. I fischietti potrebbero essere dunque, secondo alcune affermazioni del Perolini (1970): "....gli ultimi discendenti, sopravvivenze di giocattoli arcaici, come la trottola, strumento per indovini e stregoni....o la palla, mezzo per rappresentazioni rituali". In questa suggestiva proiezione interpretativa si possono vedere bene le due anime dell'oggetto fischiante: la sua valenza ludica e scherzosa.... e le pesanti interferenze di pratiche religiose e magiche che hanno accompagnato il suo riproporsi durante i millenni.

IL CUCCO MUSICO — Funzioni, forme e simboli.

Con il passare del tempo, il fischietto ha assunto diversi significati, a seconda degli stimoli e dei prestiti sociali e culturali del periodo in cui veniva fabbricato. La sua origine, essenzialmente magica con implicazioni ludiche, si carica di simbologie e valenze nuove quali quella estetica o quella del "richiamo". Nel basso Medio Evo si ha la prova concreta che esistessero dei fischietti che avevano la funzione specifica di allontanare il malocchio e gli spiriti maligni. Si collocavano all'interno delle culle, sempre ai margini quindi tra magia e referente ludico, o venivano murati vicino ai caminetti per tenere lontane forze misteriose e nemiche. Due

Il nome dei "CUCHI"...ossia i fischietti veneti.... deriva forse dall'antico detto proverbiale "vecchio come il cucco", il quale stava ad evidenziare le sequenze canore ripetitive del cuculo. Elementi divinatori quindi che si intrecciano con le più romantiche e suggestive usanze di giovani innamorati i quali erano soliti donare alla fanciulla del proprio cuore un colorato "cuco", sovente a forma di uccellino, come pegno del loro sentimento. E non ci sembra il caso di sottolineare l'allusione un poco ...maliziosa....che determina la scelta. Una particolare importanza riveste la valenza di "richiamo" di queste ceramiche a fiato, le cui funzioni permettevano all'uomo di ottenere suoni al di sopra delle sue possibilità foniche, suoni che potevano essere simili o iterazioni o mascherature della sua voce naturale.

I primi fischietti erano stati ideati dapprima con sembianze atte a ricalcare svariati tipi di uccelli mentre poi le loro raffigurazioni si sono estese ad altri modelli zoomorfi e antropomorfi, esasperando un'altra loro caratteristica che è quella della vena satirica. In tempi più recenti, i vari personaggi quali frati, carabinieri, sindaci, determinate figure politiche e del mondo dello spettacolo testimoniano un tributo alla tradizione ma "danno fiato" anche ad un implicito e giocoso riferimento caricaturistico. Piccolo universo popolare realizzato con materiali poveri ma estremamente costruito e prezioso nell'ornato come nelle tecniche sempre più sofisticate che animano e costituiscono la parte fischiante. Tratto demarcante questo è il denominatore comune che li associa e li rende riconoscibili pur nelle loro forme più svariate. La dinamica costruttiva di questo elemento.... i particolari fori praticati e il soffio labiale spinto contro l'ostacolo.... produce una specie di magiche modulazioni sonore. La loro manipolazione e gli ingredienti che li compongono ci inducono poi a pensarli come una copia, in scala artigianale e ridotta, della divina creazione. Una sfida o un avvicinamento agli Dei, condotta con gli elementi primordiali ricollegabili all'aria, al fuoco, alla terra ..... ed all'acqua. Animare, dar soffio alla creta è dunque sfida imitativa al proprio creatore, anelito della potenza divina ma anche desiderio di sdrammatizzare e di ricondurre la cosa creata a dimensioni più realistiche.....a sensazioni più conosciute. Oggetti carichi di simboli antichi, dal suono evocatore e magico.... i fischietti in terracotta attirano ancora oggi l'attenzione del pubblico che affolla sagre e fiere paesane come i visitatori attenti di mostre e rassegne specialistiche a loro consacrate. Sempre più di frequente sono diventati anche oggetto di collezione, con una loro quotazione che li equipara alle altre forme di arte povera e popolare.

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Tre

COSTRUIRE UNA CERBOTTANA

La cerbottana è l'arma tradizionale di molti popoli delle zone calde e il suo affermasi o meno è legato alla presen-za in quelle zone di veleni vegetali (curaro, stricnina) che consentono di catturare una preda anche con un'ar-ma di modesto potere lesivo.

La cerbottana dei popoli primitivi è un tubo di legno che può raggiungere anche quasi quattro metri di lunghezza e richiede perciò forti polmoni e maestria nel suo maneggio. Le frecce sono asticelle di legno di circa 25 cm che al momento del lancio vengono munite di un batuffolo di fibre alla base, così da assicurare la spinta.

Talvolta, allo stesso scopo, dietro alla freccia viene inserito un separato batuffolo di cotone.

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