Corsi per i genitori

IL CONTO DELLE EMOZIONI

Tutti noi facciamo del nostro meglio, tutti abbiamo giorni buoni e giorni meno buoni. Un urlo o una frase poco gentile di tanto in tanto non danneggerà i nostri figli, purchè sia l'eccezione in un contesto altrimenti sereno e positivo. Non ci rende dei pessimi genitori: ci rende umani.

Immaginate che i vostri bambini abbiano un conto in banca delle emozioni. Le varie tecniche che vi ho esposto sono tutti modi per aumentare il saldo positivo di questo conto. Dall'altro lato, urlare, criticare e non essere abbastanza attenti e solleciti sono modi sicuri per mandare il bilancio in rosso.

Quando il loro conto emotivo è in attivo, i bambini si sentono al sicuro e felici: ascoltandoli, giocando insieme con loro, spingendoli a trovare da soli le soluzioni, evitando di criticarli, li aiutate a mantenere un bilancio positivo. Se il conto corrente dei vostri figli è saldamentein attivo, anche se avete avuto una brutta giornata e vi scappa qualche urlo essi non finiranno in rosso. Se invece tornate a casa urlando e il saldo è già in negativo, i vostri bambini si sentiranno ancora più tristi e infelici e ci metteranno molto più tempo a riprendersi. Ma per essere in grado di compiere tanti versamenti sul conto dei vostri bambini, dovete avere voi stessi un conto emotivo pieno e ricco. Se siete in rosso perché non vi prendete abbastanza cura di voi, non avrete nulla da dare neanche a loro. Ecco perché è importante tenere presenti i bisogni di TUTTI.

L'autostima di mio Figlio

I genitori non possono fare tutto, ma il loro ruolo è di vitale importanza. Spetta a loro, infatti, preparare gli strumenti musicali, scegliere una melodia che si adatti bene agli apprendisti musicisti che hanno di fronte, organizzare le lezioni, moltiplicare gli esercizi pratici, lasciare spazio all'errore e, infine, orchestrare il tutto con la migliore tecnica possibile. Fatto questo, cominci la musica! Sarà a volte una ballata discreta e altre volte una musica indiavolata. Poco importa perché, per ciascun membro dell'orchestra, l'essenziale consiste di fare di questa musica un'opera originale.

Potete aiutare il vostro bambino a leggere la sua musica. Se sta bene con se stesso, se ha il sentimento profondo di essere amabile e la convinzione di essere capace, se è a sui agio con gli altri e se è in grado di proiettarsi nel futuro credendo in se stesso ed aspettandosi il meglio, avrete fatto un lavoro da maestri. In seguito darà un giudizio positivo di se stesso pur essendo consapevole delle difficoltà. Saprà suonare al meglio il suo strumento personale e, anche se le vicissitudini della vita lo porteranno a fare delle note sbagliate, ritroverà rapidamente le sue "armonie". Vivere con i propri figli tenendo sempre in mente le 6 parole chiave: Piacere-Amore-Sicurezza-Armonia-Orgoglio-Speranza.

Queste parole, in effetti, sono le prime 6 note della gamma sulla quale il bambino suonerà la sua vita. L'ultima nota, la settima, la scoprirà in fondo a se stesso e la inserirà nella sua opera musicale per renderla unica al mondo, il suo capolavoro.

SE DOVESSI RACCONTARE L'AUTOSTIMA

C' erano una volta un re e una regina che desideravano ardentemente avere dei figli. Ma tutti i loro sforzi erano vani e questo li rendeva infelici. Però, un giorno, il loro desiderio fu esaudito non una, ma due volte. Infatti nacquero due gemelli. Una femminuccia, piccola e delicata, e un maschietto vivace e robusto. Il re e la regina fecero una grande festa alla quale invitarono tutte le fate e tutti i maghi del regno. La coppia reale voleva che i due figli ricevessero in dono dei regali meravigliosi. Speravano anche, come tutti i genitori del mondo, che i loro piccoli fossero felici.
Le fate si chinarono sulla culla della bambina e le sussurrarono all'orecchio: "Piccola principessa, noi ti portiamo in dono la bellezza, la grazia, la dolcezza e la poesia". I maghi, a loro volta, si chinarono sulla culla del bambino e gli dissero in un orecchio: "Piccolo principe, noi ti doniamo la forza, la determinazione, l'entusiasmo e l'abilità manuale".
Passarono gli anni e i due bambini crebbero armoniosamente. Il giorno del loro quarto compleanno, le fate e i maghi furono invitati ad una cena di festa. Constatarono allora con piacere che i bambini avevano sviluppato bene i doni che avevano offerto loro. Ma furono anche sorpresi nel vedere che la bambina era vivace, sveglia e molto determinata, mentre il bambino era sensibile, creativo, caloroso e sorridente. Andarono a trovare il re e la regina per conoscere il nome dell'incantatore che aveva completato il loro incantesimo.
Il re e la regina, pieni di gioia, spiegarono loro che erano essi stessi gli incantatori e che la magia che avevano utilizzato era quella dell'amore e della speranza nei loro figli: " Abbiamo inculcato nei nostri piccoli una forte fiducia in se stessi", aggiunsero. "Abbiamo evitato di fare paragoni e li abbiamo incoraggiati a sviluppare il meglio di sé. E' questa la magia che i genitori hanno a disposizione e potete constatare quanto sia potente".
Da quel giorno, in quel regno, alla nascita di ogni bambino un editto reale ricorda ai genitori che hanno il potere magico di favorire l'autostima nei loro figli.

Antico proverbio turco

A MIO FIGLIO HO DONATO LE RADICI E LE ALI UN BAMBINO CRESCE CADENDO E RIALZANDOSI

Poesia

I figli sono come aquiloni Passi la vita a cercare di farli alzare da terra
Corri e corri con loro
Fino a restare tutti e due senza fiato.
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra,
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
Che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne
e ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
L' aquilone si allontana sempre di più
E tu senti che non passerà molto tempo
Prima che quella bella creatura spezzi
Il filo
Che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai di aver assolto il tuo
Compito.
( Emma Bombeck)

BIBLIOGRAFIA